Di Dante Alighieri sappiamo ormai tutto, cosa ha fatto da giovane, dove è andato durante il suo periodo di esilio, abbiamo sviscerato anche filologicamente le sue opere ma sulla sua casa di nascita ci sono ancora alcuni dubbi. Oltre l’ombra del grande fico. Appunti di ricerca sul Quartiere Dantesco è un saggio che si prefigge di indagare geograficamente i luoghi vissuti da Dante Alighieri nella sua Firenze. Nato da una ricerca sul rione dove nacque e abitò Dante, il tutto ruota intorno ad un vecchio fico piantato dal capostipite Alighiero insieme al fratello. I due autori, Enio e Lorenzo Pecchioni, rintracciano tutti i riferimenti che lo stesso Dante fa nelle sue opere e se ne cerca di ricostruire la posizione esatta della dimora dantesca. Combacerà con quella che attualmente è considerata la sua casa?
Come abbiamo detto il saggio è scritto a quattro mani da Enio e Lorenzo Pecchioni, entrambi appassionati di Storia della Toscana ed è edito da Press&Archeos nel 2019. Enio Pecchioni, è un autore di molti saggi di successo, oltre al saggio I Vichinghi in Toscana (2020), ricordiamo anche: Storia di Fiesole (1979), Etruschi, il vincolo dell’unità sacrale (2012) ed infine Urbicus – i gladiatori di Firenze (2015). Mentre Lorenzo Pecchioni è un autore sia di libri che di video, le sue ricerche sono da sempre incentrate sugli aspetti esistenziali del rapporto tra individuo e territorio, coinvolgendo materiali iconografici e storiografici, audiovisivi e letterari. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il Risveglio del Fufluns (2017), I Sentieri di San Michele: Culto micaelico e antichi itinerari sui monti del Chianti scritto con Renzo Cetri e Vito De Meo (2015), e sempre con Enio Pecchioni pubblica nel 2010 Stilicone, la battaglia di Fiesole e il tesoro di Radagasio.
Alla ricerca della casa di Dante
Se oggi a Firenze parliamo del Rione di Dante o del Quartiere Dantesco ci riferiamo ad una precisa località geografica nel cuore della città, tra un reticolo di vicoli con i confini non ben definiti; proprio tra questi viuzze possiamo trovare una serie di targhe celebrative che riprendono alcuni versi delle Opere Dantesche. Ovviamente queste strade sono sicuramente state percorse in passato da Dante, i membri della sua famiglia e e ai vari personaggi che troviamo nella Commedia, il toponimo attuale ha però delle origini molto molto recenti e coincidono con la nascita e lo sviluppo del progetto che prevedeva la riqualifica della Casa di Dante. Già agli inizi del 1900 ci furono della controversie nell’individuare il luogo esatto, ma le ricerche avevano radici ben più profonde.
Nel 1864 Firenze si accingeva a celebrare il centenario dantesco e con la nomina a Capitale del Regno si decise che fosse necessario creare uno spazio dove il Sommo Poeta potesse essere ricordato e onorato e dove la sua Storia potesse essere conosciuta, venne quindi istituita una commissione che dovesse individuare e quale fosse il luogo imputabile a Casa di Dante. Per farlo gli esperti che vennero nominati eseguirono una ricerca basata anche su voci popolari e fonti molto remote. L’edifico individuato fu una casa in Piazza San Martino di fronte alla Torre della Castagna sulla via Santa Margherita. Quella fu individuata come casa degli Alighieri e subito fu acquistata dal comune di conseguenza vennero avviate le trattative per una riqualificazione dell’edificio per riportarlo ai fasti medievali. Moltissimi studiosi e biografi di Dante si basano e studiano su documenti archivistici e sulle varie tracce che lo stesso Dante ha lasciato nelle sue opere ma la localizzazione vera e propria della casa di Dante ha subito numerosissimi cambiamenti ed è stato un processo lungo e sicuramente molto angusto per via dei documenti da interpretare e delle numerose tenute che la famiglia Alighieri aveva e ha avuto nel tempo.
Nella parte centrale del saggio Lorenzo ed Enio spiegano in maniera dettagliata il processo di ricostruzione delle ricerche avvenute negli anni. La questione del Fico venne per la prima volta ripresa da Giorgio Piranesi che compie i suoi studi e le sue ricerche su documenti coevi all’età di Dante e dei suoi famigliari, antenati compresi ma si concentra soprattutto su una fonte particolare che cita appunto un albero di Fico. Il documento è una richiesta da parte di un prete della chiesa di San Martino, adiacente ad alcuni possedimenti degli Alighieri, che chiede a Cacciaguida di recidere un fico che occupava il terreno della chiesa e dava fastidio. Alla luce di una serie di interpretazioni il Piranesi sostiene che si trattò di una questione di confine e a conferma di ciò gli autori citano ancora il Piranesi che fa riferimento ad una fonte del 13 novembre 1189 in cui sempre lo stesso prete querela alcuni cittadini che “tenevano ingiustamente una pianta di fico nel terreno della predetta chiesa” (pag. 36). Piranesi quindi avanza una serie di ipotesi proprio a partire da questi documenti. Il corpo del saggio si snoda su questa scia focalizzandosi prima sulla questione casa di nascita e poi sui vari possedimenti che la famiglia Alighieri e Donati hanno posseduto nella Firenze Medievale. Tra Chiese, rioni e torri che hanno visto e sono testimoni del passaggio di Dante e dei suoi famigliari il saggio cerca di ricostruire tutta la questione ancora nebulosa intorno ai precisi luoghi dal Sommo Poeta vissuti tra scandali e curiosità che potrebbero fare luce sui luoghi.
Cosa ci lascia questo libro
Il saggio ci accompagna tra le strade di Firenze, tra vicoli e cenni storici, veniamo accompagnati per mano alla scoperta di documenti archivistici e piccole curiosità su Firenze e sulla vita del Sommo Poeta. Una giornata in compagnia di numerosi studiosi con la voce narrante degli autori che cercano di fornirci una sintesi ed un filo conduttore tra le teorie e gli studi dei vari specialisti. Un libro attento alla dimensione storica, archivistica e documentaria che riesce a veicolare i concetti molto bene e renderli accessibili ad un pubblico molto ampio. Un saggio che scorre bene, leggero ma non troppo, grazie al ben bilanciamento tra i vari paragrafi e capitoli lo rende estremamente accessibile e non pesante come potrebbe sembrare. Un ottimo lavoro di squadra consigliato a tutti coloro che vogliono conoscere le origini, le curiosità e le controversie sulla casa di Dante.