Durante i primi due secoli di storia dell’Impero non si pensò mai di dotare la città di Roma di una struttura difensiva ragionata, questo perché la stabilità del potere romano garantiva sicurezza a tutti i centri urbani lontani dai confini più caldi.
Questa situazione cambiò con l’inizio della crisi del III secolo d.C. La grave instabilità è dovuta a molteplici fattori quali secessioni interne, una profonda crisi economica e, non ultima, quella che gli studiosi chiamano l’anarchia militare, cioè l’usurpazione del potere politico da parte di generali militari che si proclamavano imperatori unicamente attraverso il consenso militare.
A questo si aggiungeva la grande pressione dei barbari ai confini; popoli bellicosi che non si limitavano più a semplici incursioni, ma avanzavano fin oltre le Alpi come nel caso degli Alemanni che, una volta attraversato il confine del Brennero, vennero battuti presso il lago di Garda (detto Baceno) da parte di Claudio II il Gotico nel 268.
L’imperatore militare Aureliano, visto il continuo stato di pericolo, decise di fortificare la città di Roma attraverso un progetto sistematico di difesa che prevedeva un gran numero di torri, camminamenti merlati e porte fortificate di diversa ampiezza.
Il progetto iniziò nel 271 e si concluse nel 273-74. La lunghezza iniziale doveva essere di 19 chilometri per un’altezza di 6 metri. Questa cinta sostituiva le più antiche Mura Serviane del VI a.C., che cingevano solamente i sette colli. Per ragioni di risparmio economico si pensò di inglobare antichi edifici come acquedotti, fortilizi, la tomba del ricco Caio Cestio e l’Anfiteatro Castrense.
Le 18 porte divergevano in base all’importanza delle strade che le attraversavano: quelle più grandi avevano due arcate rivestite in travertino (Flaminia), altre erano ad una sola arcata con pavimentazione lastricata, mentre altri erano ingressi semplici affiancati da torri quadrangolari e non cilindriche come per le precedenti. Quello che gli ingegneri pensarono fu poi di dotare il perimetro con torri aventi in cima baliste con maggiore potenza di tiro.
Quando la minaccia dei barbari fu più concreta si ebbe paura che queste mura non potessero resistere a un vero e proprio assedio, pertanto vennero raddoppiate in altezza, i camminamenti divennero coperti e dotati di feritoie per poter colpire i nemici rimanendo al sicuro.