Un pezzo di pregio dell’equipaggiamento da combattimento dei gladiatori è sicuramente l’elmo del mirmillone, copia romana in bronzo risalente al I secolo d.C., rinvenuto a Pompei nel 1900.
Si tratta di un reperto che potremo ammirare in occasione dell’inaugurazione della grande mostra organizzata dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nella sezione dedicata alle armi appartenute ai gladiatori ed usate durante le esibizioni che accompagnavano le più importanti festività, nonché le più grandi occasioni.

Gladiatori in mostra al MANN
Aspettando la grande mostra del MANN dedicata ai Gladiatori, anche noi di StorieParallele vogliamo dare il nostro contributo per valorizzare digitalmente alcune delle opere che verranno esposte nel Museo a partire dal 31 marzo, data ufficiale dell’inaugurazione.
L’esposizione, nata tra la collaborazione dell’Antikenmuseum di Basilea insieme al Parco Archeologico del Colosseo, raccoglierà circa centosessanta opere nel Salone della Meridiana, disposte in un vivace percorso espositivo che racconterà i gladiatori e le loro armi.
Categorie gladiatorie
Delle modalità di scontro gladiatorio abbiamo la fortuna di conoscere abbastanza bene com’era organizzato e regolato. Ai gladiatori erano dati nomi di tipo etnico: galli, traci e sanniti che combattevano inizialmente con le loro armi d’origine specifiche per ogni gruppo.
Le categorie più in voga durante gli anni in cui erano ammessi questi tipi di spettacoli cruenti erano i traci, mirmilloni, oplomachi, reziari. I traci si riconoscevano per la spada piccola ricurva e un piccolo scudo, il mirmillone prendeva il nome dalla murma, cioè il pesce di mare che veniva catturato nelle reti, aveva un grande scudo e il gladio che usava era a doppia lama. Il reziaro non aveva elmi né scudi né gambali a proteggerlo, aveva solo una protezione di bronzo che partiva dalla spalla e arrivava al gomito sinistro. Lottava con una grossa rete a maglie grandi insieme a un tridente. Il secutor, che aveva armi simili al mirmillone, era il naturale nemico del reziario e, a quanto pare, era uno scontro molto emozionante e apprezzato dal pubblico.
L’elmo del mirmillone
L’elmo in oggetto era in dotazione al mirmillone: aveva una grande cresta squadrata sula parte apicale della testa con alcuni fori che avevano lo scopo di accogliere vari piumaggi e decorare il tutto, ed infine una visiera a grata per consentire di proteggere il viso e allo stesso tempo per vedere l’avversario.
Tutta la parte rimanente, esclusa la tesa, era decorata: nel nostro caso si hanno magnifiche iconografie raffiguranti la sottomissione di uomini e donne legati dietro la schiena, le loro spoglie messe ai piedi della dea Roma vestita da Amazzone mentre assiste alla cattura. Altri esemplari possono presentare decorazioni più o meno fitte anche sulle protezioni vicine alla gola.
