Cos’è il Medioevo? Per poter inquadrare al meglio un periodo storico come quello medievale è necessario periodizzare. Il Medioevo è, infatti, una vera e propria epoca, che conta al suo interno circa dieci secoli e, senza un inizio né tanto meno una fine, classificare questi mille anni sarebbe un lavoro molto complesso. In ogni caso, il Medioevo nasce proprio con una periodizzazione, presente nel nome stesso di Età di Mezzo, datogli da Ludovico Antonio Muratori nella sua opera Antiquitates Italicae Medii Aevi, stampata nel 1742. Egli è stato il primo a concepire uno studio neutro del Medioevo, non influenzato da giudizi troppo negativi. Chiaramente non è che per mille anni si sia smesso di scrivere e di commentare la società in cui si viveva e, altrettanto chiaramente, ci si rendeva conto che non era uguale a quella parentesi storica ormai definita come Antichità classica.
Medioevo: l’età buia
Eppure i giudizi in merito, si direbbe oggi, erano quanto mai negativi. Si credeva che l’antico rappresentasse la perfezione e che l’unico mondo a cui valesse la pena aspirare fosse quello celeste, senza contare che la realtà secolare era decaduta e corrotta.
Muratori è il primo che restituisce un nome al Medioevo, chiamandolo appunto Età di Mezzo, cercando di non dare anch’egli un giudizio totalmente negativo, definendo questo gruppo di secoli semplicemente come un’età intermedia tra l’Antichità e l’Umanesimo. Egli, a onor del vero, raccolse un insieme di cronache medievali delle città, epistolografie, agiografie, fonti tra le più varie, solo per dimostrare che l’Italia esisteva già da tempo come sostrato culturale comune (le Antiquitates seguono in realtà le Rerum Italicarum Scriptores).
La prima indagine sull’ontologia medievale vera e propria, in opposizione all’idea che il Medioevo fosse solo l’emblema della barbarie opposto all’eccellenza dell’antichità, si ebbe con il Romanticismo ottocentesco, quando in questo periodo vennero individuate le origine del folklore e dell’unità culturale di un popolo.
Medioevo: la realtà
Ma più precisamente, che cos’è il Medioevo? Cosa si può definire medievale? Di norma, quasi tutti i manuali scolastici identificano l’inizio del Medioevo con la deposizione di Romolo Augustolo da parte del barbaro Odoacre, nel famigerato 476 d.C., momento in cui crolla la pars occidentalis dell’Impero Romano.
La questione della periodizzazione del Medioevo e della sua nascita ufficiale parte proprio con questa data: finisce l’Impero Romano, ma finiscono le istituzioni romane? Si chiudono per sempre le porte del Senato a Roma e si bruciano papiri e pergamene contenenti il diritto romano? Si sbarrano definitivamente le porte dei templi degli antichi dei pagani? È così dappertutto, in tutta Europa, dal Vallo di Adriano alla Pannonia? La risposta è semplice: no. No a tutto.
Il primo a chiamarsi Re d’Italia – e non più imperatore – non sarà Odoacre, ma Teodorico, il suo successore. Il Senato a Roma non verrà mai ufficialmente chiuso, si smetterà solo di usarlo. Il diritto romano ufficiale verrà sostituito da quello di Rotari nel 643, ma non si smetterà di usufruirne di punto in bianco, così come non si smetterà di pregare gli dei pagani, soprattutto quelli legati ad antropomorfizzazioni di elementi naturali (come il grano, i fiumi, gli alberi) almeno fino alla vigilia del X secolo. In tutta Europa la frattura, il taglio del cordone ombelicale con il mondo romano, non avvenne né con le stesse modalità né nello stesso momento.Per questo definire il Medioevo è quanto mai complesso e si deve prestare moltissima attenzione alla periodizzazione, la quale in apparenza sembra solo la parte più noiosa di un discorso prettamente accademico su di un periodo storico, mentre in realtà riguarda la cultura, il modo di fare di un popolo, il modo di pensare di una comunità.
Il pensiero e le azioni di una società, di un sovrano, cambiano molto lentamente. Almeno fino alla Rivoluzione Industriale il mondo, ancorché il contesto culturale, in cui viveva una famiglia non era troppo diverso da quello in cui vivevano i loro trisavoli. Leggi e consuetudini cambiano in tempi, per così dire, geologici. Ma questo lo sappiamo grazie al Medioevo.