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Le innovazioni artistiche paleobabilonesi

Le diverse fasi politiche, che caratterizzarono il II e I millennio a.C., hanno sortito un effetto vincolante delle fenomenologie artistiche, legandole agli avvenimenti e ai protagonisti principali di questi cambiamenti socio-politici. Sebbene limitante, questa prospettiva favorisce la chiarezza nella definizione delle innovazioni artistiche che hanno caratterizzato questo periodo, inquadrando i principali serbatoi culturali della regione e i relativi limiti cronologici.

A seguito della caduta di Ur, alcune città della Mesopotamia meridionale come Isin, Larsa e Babilonia si contesero il dominio territoriale dell’intera regione per poi estendersi verso nord.  In questo contesto, i sovrani a capo di questi centri di spicco, concentrarono molta attenzione e risorse nell’attività edilizia. Principalmente furono ordinati interventi di restauro ai principali complessi sacri e l’erezione di nuovi santuari e templi.

I complessi sacri si caratterizzavano per la presenza di tre vestiboli, disposti trasversalmente rispetto all’asse principale ad introduzione di una corte centrale aperta su antecella e cella di pari dimensioni con profonda nicchia assiale. Spesso era presente un secondo vano affiancato e un corridoio che li collegasse entrambe al resto della struttura. Lungo il perimetro si sviluppavano altri vani minori e i parametri esterni apparivano decorati con contrafforti e lesene di origine arcaica.

Per quanto riguarda la statuaria, purtroppo le evidenze archeologiche non la documentano sufficientemente: oltrechè frammentario, il materiale è stato spesso rinvenuto al di fuori del proprio contesto originario e raramente proveniente dai centri maggioritari. Gli esemplari più arcaici presentano ancora un retaggio stilistico del periodo Neosumerico, circoscrivibile ad alcune scelte fisionomiche, ad esempio le sopracciglia unite e modulate a spina di pesce o i capelli simmetricamente disposti sulla fronte.

Contemporaneamente, per quanto concerne il rilievo, si affermano anche stele celebrative di vittorie belliche o di nuove costruzioni di infrastrutture, oltre a raccolte di sentenze giudiziarie.

Bibliografia

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a cura di

Martina Tapinassi

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