Quello che rimane oggi dell’antico Tempio di Vesta è solamente una minima parte di quello che era in passato. Esso sorgeva all’estremità della parte orientale del Foro Romano, vicino alla Casa delle Vestali e alla Regia.
Si trattava infatti di un unico complesso religioso che aveva un’importanza fondamentale visto che nell’interno vi era custodito il fuoco sacro: simbolo e bene dell’intera comunità. La tradizione vuole che la decisione di conservare questo elemento fondamentale derivi da Numa Pompilio che lo voleva offrire alle città che sorgeva sul Palatino.
Ma quando il processo urbano coinvolse anche le altre genti limitrofe, il sacro fuoco venne posto nel foro, centro per eccellenza dell’aggregazione comunitaria e dello svolgimento politico e commerciale della vita romana. Venne così istituito un collegio di sacerdotesse che avevano il compito di custodire la fiamma, simbolo della dea e della famiglia. Giovani ragazze dell’élite patrizia entravano nell’ordine in età puerile, tra i sei e i dieci anni, e facevano voto di castità che doveva essere tassativamente rispettato; pena la morte.
Essendoci all’interno custodito una fiamma viva il tempio fu innumerevoli volte distrutto da rovinosi incendi. Storici antichi testimoniano rimaneggiamenti nelle varie ricostruzioni: profondi mutamenti avvennero tra il 241 e il 210 a.C.
Venne definitivamente spostato e rimaneggiato dopo il grande incendio del 64 a.C., quello per il quale fu incolpato dalla storia l’imperatore Nerone. Nel 391 d.C., Teodosio soppresse i culti pagani e il collegio delle vestali fu dismesso.
Il fuoco sacro si spense e del tempio si ebbe testimonianza fino al Cinquecento inoltrato, dopodiché l’incuria lo distrusse e non si seppe più niente fino all’Ottocento. Grazie ai resti, alle fonti scritte e iconografiche apprendiamo che la pianta del tempio era circolare, tholos.
Dal podio sorgevano venti colonne corinzie che formavano la peristasi. L’aspetto attuale è dovuto alla ristrutturazione del 1930, durante la quale furono utilizzati numerosi frammenti originali integrati da restauri in travertino.