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Film interattivi: storia, generi ed esempi

Da qualche anno a questa parte si sente spesso parlare di film interattivi: un genere particolare di prodotti audiovisivi in cui lo spettatore può decidere, seppur limitatamente, di modificare il corso della storia che sta guardando.

Un po’ di storia

Da un punto di vista prettamente storico, il primo film interattivo è databile 1967. Si tratta di Kinoautomat del regista Radúz Činčera, presentato all’Expo 67 a Montreal, nel padiglione del vecchio stato europeo della Cecoslovacchia. Esso funzionava in questo modo: in un primo momento la proiezione partiva normalmente. Successivamente, in alcune scene, quando il protagonista del film poteva proseguire in due modi differenti, la proiezione si fermava ed il pubblico, dotato di un pulsante verde ed uno rosso, poteva votare e scegliere quale percorso seguire e quale lasciarsi alle spalle. Terminata la votazione e raggiunta la maggioranza, la pellicola veniva cambiata con quella che conteneva la scelta del pubblico cosicché la proiezione potesse continuare. Fu davvero un bell’esperimento, peccato però che non ebbe successo soprattutto per una questione legata ai costi di produzione, ma anche di fruizione. Ci arriveremo.

Questo tipo di film è divenuto piuttosto celebre in questi ultimi anni, grazie anche alle diverse piattaforme online di streaming che tentano sempre di innovare il mercato, a livello narrativo o tecnico. Per questi motivi, sarebbe più giusto parlare di una riscoperta dei film interattivi.

Il sistema, in fin dei conti, è molto simile a quello dei libri-gioco (librogame), molto celebri negli anni ’80, dove il lettore poteva scegliere il destino del protagonista della storia seguendo alcune indicazioni a determinati paragrafi o pagine numerate che facevano proseguire la storia nel modo prescelto. Così facendo, il lettore poteva ri-iniziare l’opera tantissime volte, esplorando la narrazione nei diversi percorsi disponibili e scoprendo di volta in volta intrecci e finali differenti.

Ed effettivamente questo tipo di struttura si rivela molto efficace in entrambi i medium: cinema e letteratura, film e libro.

film interattivo
Film interattivi – Una delle scelte in Kinoautomat

Un ibrido perfetto

Nel caso che più ci interessa nello specifico, il caso cinematografico, potremmo considerare questo tipo di prodotto audiovisivo l’ibrido perfetto tra un videogame ed un film: come nei videogiochi infatti, c’è bisogno innanzitutto di un input, di operare una scelta che inevitabilmente influirà nel percorso della storia, che la modificherà e soprattutto che ci ricorderà che il destino del protagonista è indissolubilmente collegato alle scelte che noi operiamo. In questo modo viene a definirsi un meccanismo molto più stabile e profondo di immedesimazione da parte dello spettatore nel protagonista del film.

Un esempio per comprendere ancora meglio questo meccanismo lo possiamo trovare nel film interattivo Erica (Flavourworks, 2019) dove ci ritroveremo più volte a dover operare delle scelte che all’inizio potremmo considerare banali, ma che non lo sono affatto. Cercando di fare meno spoiler possibili, nella prima parte del film dobbiamo decidere se essere collaborativi o meno con il detective Blake. La decisione che prenderemo in questo momento, potrebbe risultare poco importante nel contesto della situazione in cui ci troviamo, eppure, proseguendo nella storia, essa si rivelerà importantissima per il corso degli eventi. In base alla scelta che operiamo, infatti, potremmo scoprire cose in più, fare nuove amicizie, oppure, al contrario, schierarci dalla parte opposta e considerare Blake e la polizia, un nemico.

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Film interattivi – Una delle scelte in Erica

Ma questo meccanismo risulta ancora più evidente nella scena in cui dobbiamo scegliere chi seguire tra Kirstie, Tobi e Hannah. Infatti, questa scelta ci porta ad una svolta narrativa importantissima: una volta seguita una tra le tre ragazze non si può più tornare indietro e inoltre questa scelta modifica completamente il corso degli eventi, cosicché se volessimo scoprire dove ci portano le altre ragazze e i rispettivi finali, saremo costretti a riavviare il film.

Un buon film interattivo deve quindi possedere due tipi di scelta. Una, più superficiale, che modifica il comportamento dei personaggi, il modo di porsi, magari alcune caratteristiche fisiche o scenografiche. L’altra, più profonda, che stravolge la storia, ne modifica il finale o il corso degli eventi in maniera molto più dura e marcata: la morte o l’ingresso di un personaggio, una nuova condizione psicologica o sociale per la protagonista, la scoperta di qualcosa che influenzerà le nostre scelte, etc.

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Film interattivi – Una delle scelte in Erica

Aspetti tecnici: una nuova era

Il motivo principale per il quale negli anni ’70 e ’80 questo genere di film non ha riscontrato particolare successo è legato soprattutto agli aspetti tecnici ed economici del prodotto stesso. Infatti, per produrre film del genere i costi sono elevatissimi per svariati motivi: innanzitutto, per ovvie ragioni, il materiale da girare è esponenzialmente più elevato rispetto ad un film standard. A tal proposito, è chiaro che questa situazione coinvolga anche la dimensione temporale della produzione, e più si allungano i tempi di produzione (cioè il tempo di organizzare le scene, girarle, post-produrle, etc.), più i costi aumentano. Oltretutto dobbiamo considerare i costi delle sceneggiature: ogni punto di svolta narrativa all’interno del film, infatti, costituisce una sceneggiatura diversa e queste hanno un costo.

Insomma, il budget per un film di questo genere risulta decisamente più alto rispetto quello di un film standard. Ma non finisce qui. Dobbiamo considerare anche i costi di fruizione.

I film interattivi, infatti, in un certo qual modo, sono costosi anche per lo spettatore. Proprio negli ’70 e ’80, non erano disponibili televisori o videoregistratori che supportassero tali formati, e alcuni anni dopo, soprattutto con l’avvento dei lettori dvd, il costo per un buon impianto era comunque molto elevato. Motivo per cui le case di produzione non si erano mai convinte del tutto nel proporre film di questo genere.

Adesso la situazione è cambiata e, nonostante ancora non tutti abbiano un dispositivo in grado di supportare tali formati, la loro diffusione si è allargata parecchio: chiunque abbia un computer, una smart tv, un Amazon Fire Stick, una Apple tv, o un dispositivo del genere, ha accesso a svariati titoli interattivi.
Questo è il motivo principale per cui negli ultimi anni, la produzione di questo genere di prodotti è aumentata di parecchio.

Ad esempio, Netflix, una tra le più grandi piattaforme online di streaming video, ha ormai creato una sezione apposita per i film interattivi:

I titoli interattivi sono un modo divertente per usare Netflix. Per ciascun titolo, puoi fare scelte per i personaggi e creare la storia. Ogni scelta cambia il corso degli eventi, quindi puoi guardare e riguardare il contenuto ogni volta che vuoi vedendo una storia sempre diversa. Puoi guardarli sulla maggior parte dei dispositivi recenti, fra cui smart TV, lettori per streaming, console per videogiochi, browser per computer, smartphone e tablet Android, iPhone, iPad e iPod touch. Prima di guardare questi titoli, controlla che sul dispositivo sia installata l’ultima versione dell’app Netflix.

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Film interattivi – Le locandine di alcuni titoli

Alcuni esempi

Tra i film e le serie interattive più celebri e belle troviamo sicuramente: Possibilia (DANIELS, 2014), Five Minutes (Maximilian Niemann, 2014), Il gatto con gli stivali – Intrappolato in una storia epica (Roy Burdine e Johnny Castuciano, 2017), Black Mirror: Bandersnatch (David Slade, 2018), Erica (Flavourworks, 2019), A Heist with Markiplier (Mark Fischbach, 2019), Scuola di sopravvivenza: Missione safari (Ben Simms, 2021).

Bibliografia

📖 Hyper-Narrative Interactive Cinema: Problems and Solutions, N. Ben-Shaul, Brill-Rodopi, 2008.
📖 Schermi interattivi. Il cinema nei videogiochi, M. Bittanti, Booklet Milano, 2008.

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a cura di

Salvatore Pizzuto

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