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L’horror italiano è tutto da scoprire

Il cinema horror (o cinema dell’orrore) è un genere cinematografico presente sin dagli albori del cinema muto, periodo nel quale uscirono alcuni capolavori come Das Cabinet des Dr. Caligari (Il gabinetto del dottor Caligari, 1920) di Robert Wiene, Nosferatu, eine Symphonie des Grauens (Nosferatu il vampiro, 1922) di Murnau o Dracula (1931) di Tod Browning.

Il genere diventò presto molto popolare, soprattutto oltreoceano, favorendo la produzione di film del calibro di Invasion of the Body Snatchers (L’invasione degli ultracorpi, 1956), The Birds (Gli Uccelli, 1963), Night of the Living Dead (La notte dei morti viventi, 1968), Rosemary’s Baby (1968) o Shining (1980).

Tuttavia, spesso quando si parla di cinema dell’orrore si sottovalutano le produzioni italiane che, invece, hanno un’incredibile importanza nella storia del cinema horror. Tre sono i nomi chiave: Dario Argento, Mario Bava e Lucio Fulci.

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Rispettivamente una scena dei films: La notte dei morti viventi, Rosemary’s baby e Shining

Dario Argento

Il primo è sicuramente il più famoso. Celebri infatti sono titoli come Suspiria, Profondo Rosso o L’uccello dalle piume di cristallo: opere senza tempo, capaci di entrare sin da subito nelle classifiche dei film horror più belli di sempre.
Soprattutto i primi due, Suspiria e Profondo Rosso, sono presto diventati cult, imponendosi su tutta la successiva cinematografia, horror e non, italiana ed internazionale.

Dario Argento, in paesi quali Francia, Giappone e Stati Uniti viene chiamato addirittura “maestro del brivido” ed è molto facile trovarlo in cima alle liste dei migliori registi horror di tutti i tempi.

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Rispettivamente una foto di Dario argento e due scene dei films Suspiria e Profondo Rosso

Mario Bava

Per introdurre Mario Bava voglio servirmi di due aneddoti: il primo riguarda la famosissima band metal Black Sabbath, autrice di pezzi come Paranoid o Iron Man del 1970. Essi prendono il nome proprio da un film di Mario Bava del 1963, uscito nelle sale italiane con il nome I tre volti della paura, ma nelle sale estere con il nome, appunto, di Black Sabbath. Ma ancora, Quentin Tarantino, per la sceneggiatura del film Reservoir Dogs (Le iene, 1992), prende spunto proprio dal suddetto film.

Mario Bava (1914 – 1980) è considerato il vero maestro del cinema horror italiano. Purtroppo i suoi film, a parte qualche eccezione, sono sempre stati flop commerciali in quanto le produzioni dell’epoca erano a bassissimo costo: attori non sempre all’altezza, strumenti e apparecchiature già vecchie per l’epoca, tempi di riprese assolutamente limitanti.

Nonostante ciò, Mario Bava, già direttore della fotografia di registi del calibro di Roberto Rossellini, Dino Risi e Steno, dirige film capolavori come La maschera del demonio (1960), La ragazza che sapeva troppo (1963), Reazione a Catena (1971) e Cani Arrabbiati (1974), che realmente hanno un’influenza enorme sulla storia del cinema.
Il primo è considerato il capostipite del genere horror gotico italiano. Con La ragazza che sapeva troppo inventò il genere del giallo all’italiana. Con Reazione a Catena ispira il filone degli slasher. Infine, con Cani Arrabbiati ispira il genere pulp.

Dopo Mario Bava si apre una nuova pagina nella storia del cinema.

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Rispettivamente una foto di Mario Bava e due scene dei films La maschera del demonio e Reazione a catena

Lucio Fulci

L’ultimo autore/regista di cui volevo parlare è Lucio Fulci. Celebre autore delle canzoni 24.000 baci e Il tuo bacio è come un rock cantate da Adriano Celentano negli anni ’60.

Fulci è l’eclettico per eccellenza. Considera tutti i generi e nessuno, tutte le arti e nessuna. Il capolavoro per eccellenza di Fulci, in ambito cinematografico, è Non si sevizia un paperino del 1972, ma anche la trilogia della morte, composta da Paura nella città dei morti viventi (1980), …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (1981) e Quella villa accanto al cimitero (1981), è assolutamente un pezzo unico, a cui tanti registi si sono ispirati nella storia del cinema. Uno tra tanti, Sam Raimi, regista sì della trilogia di Spiderman con Tobey Maguire, ma soprattutto della trilogia de La casa, celebre trilogia splatter.

Addirittura alcuni critici esteri, francesi e statunitensi particolarmente, per riferirsi al regista Fulci, utilizzano appellativi come poeta del macabro o Godfather of gore.

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Rispettivamente una foto di Lucio Fulci e due scene dei films Non si sevizia un paperino e Quella villa accanto al cimitero

Tre figure cardine

Tutti e tre questi registi hanno storie molto diverse tra loro, che magari approfondiremo più avanti, nonostante ciò, tuttavia, meritano di essere conosciuti, soprattutto in quanto pionieri del genere horror, sia italiano che internazionale.
Tra tutti i film citati, quelli che possono più farvi capire l’importanza nella storia del cinema di questi tre registi, che come detto prima hanno davvero influenzato gran parte del cinema a seguire (sì, anche quello hollywoodiano), sono: Suspiria, La maschera del demonio e Non si sevizia un paperino.

Detto ciò, non mi rimane che augurarvi una buona visione e alla prossima.

Bibliografia

📖 Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti - P. Bertetto, UTET Università, 2005
📖 Movie Posters. La storia del cinema attraverso le locandine dei film. Ediz. illustrata - R. Dacre, White Star, 2020

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a cura di

Salvatore Pizzuto

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