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Famiglia Medici: storia di una dinastia

I Medici sono stati la famiglia italiana medievale più rappresentata e studiata, protagonista di un interesse quasi morboso sia da parte dei suoi contemporanei che dai posteri.

Nell’accezione dell’epoca, l’uomo italiano, in particolare Genovese e Veneziano (o chiunque provenisse da una città mercantile della penisola) era sinonimo di mercante spietato, subdolo e attento al danaro. I Medici erano tutto questo e anche di più, poiché la loro famiglia controllava una città intera, Firenze, e la loro influenza si espandeva in tutte le corti europee di un certo spessore, compresa quella papale.

Insomma, erano la quintessenza dello stereotipo italiano medievale ed hanno infiammato per secoli la fantasia di studiosi e appassionati di Storia. Intraprenderemo insieme un viaggio alla scoperta della loro dinastia.

Origini del potere

La storia dei Medici inizia con l’inurbamento del XII secolo: la loro era una famiglia della piccola nobiltà di campagna che aveva raggiunto una grande ricchezza e stabilità economica, grazie al commercio tessile e all’agricoltura. Come molte altre piccole nobiltà di campagna, si trasferì a Firenze poiché il fascino di questo nuovo centro culturale, economico e commerciale era pressoché irresistibile grazie alle sue infinite opportunità.

Fu proprio alla morte di Averardo Di Chiarissimo De Medici, mercante di lana che aveva creato la fortuna economica medicea, che uno dei suoi cinque figli, Giovanni Di Bicci De Medici, decide di investire la sua parte di eredità nel mercato finanziario e più precisamente nella istituzione di quella che poi fu la base del potere della famiglia in tutta Europa: il Banco dei Medici.

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Ritratto di Giovanni di Bicci de’ Medici – Dell’Altissimo Cristofano – Galleria degli Uffizi (Firenze)

Giovanni fece praticantato nella filiale di Roma della banca del cugino del padre, Vieri de Medici, poi grazie alla dote portata dalla sua promessa sposa, Piccarda Bueri, egli rilevò la filiale e la spostò a Firenze.

Fu poi grazie allo scisma d’Occidente che il banco dei Medici riuscì ad assicurarsi influenza e danaro alleandosi con l’antipapa Giovanni XXIII, alla fine dello scisma però il Banco fu costretto a dividere i suoi guadagni con il Banco degli Spini e degli Alberti, altri banchi fiorentini, a causa di alleanza sbagliate. La fortuna però fu dalla parte dei Medici quando nel 1420 il Banco degli Spini fallì e i Medici comprarono immediatamente tutti gli assetti persi e anche di più finendo per diventare il finanziatore ufficiale della Chiesa Romana ed il banco più ricco di tutta Firenze.

Insomma, alla morte di Giovanni, il Banco dei Medici si trova primo a Firenze per ricchezza, influenza e la strategia politica di Giovanni, di non chiedere mai cariche pubbliche ma di accettarle se proposte. Lascia in eredità anche una ottima reputazione, non solo a Firenze ma in tutta Europa.

Cosimo il Vecchio

Alla guida del Banco, dopo che Giovanni si ritira nel 1420, succede il primogenito Cosimo, detto il Vecchio o successivamente Pater Patriae, per motivi che vedremo tra poco.

Cosimo amplia esponenzialmente la ricchezza e l’influenza del Banco aprendo filiali nelle principali città d’Europa e garantendosi un potere ed un’influenza personali enormi. Alla morte del padre, infatti, egli utilizza immediatamente tutte queste risorse per de facto controllare e manipolare tutta la città, grazie anche all’alleanza con antiche famiglie della nobiltà fiorentina, per dare prestigio alla nuova arrivata famiglia Medici, che non poteva vantare grandi antenati.

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Ritratto di Cosimo il Vecchio – Pontormo – Galleria degli Uffizi (Firenze)

La lungimiranza e capacità economica e politica di Cosimo gli permettono di affrontare e sopraffare la potentissima famiglia degli Strozzi, che però non si dà per vinta e anzi nel 1433 riesce a catturare ed incarcerare Cosimo con l’accusa di voler diventare dittatore di Firenze.

Cosimo però, con la sua influenza ed il suo danaro, riesce a corrompere le guardie che lo dovevano sorvegliare e riesce a favorire una sollevazione popolare a favore dei Medici e quindi a liberarsi. Questa congiura non fa altro che rafforzare la posizione di Cosimo che, dopo essere stato liberato, va in esilio volontario presso una sua filiale a Venezia. La sua assenza a Firenze crea un vuoto di potere che le altre famiglie non riescono a colmare e quindi gli viene chiesto di ritornare per riportare la pace. Una volta ritornato Cosimo inizia a governare la città sempre nel rispetto delle istituzioni repubblicane, ma di fatto la sua parola era quasi legge essendo la persona più potente di Firenze e avendo agganci in tutta Italia ed anche in tutta Europa.

Le politiche di Cosimo furono moltissime e molto complesse da discutere in questo articolo, ma basti sapere che tutte furono condotte con il fine di aumentare sempre di più l’influenza e la potenza di Firenze e dei Medici e per questo alla sua morte gli fu concesso un funerale quasi da monarca e dato l’epiteto di Pater Patriae.

Piero il Gottoso

A Cosimo succedette il figlio Piero, nel 1464, ormai cinquantenne, detto il Gottoso a causa della gotta, piaga che afflisse i Medici durante tutta la discendenza, e che lo costrinse a letto per tutto il suo governo.

Nonostante questo grave impedimento, Piero fu un grande statista, politico ed economista che però si ritrovò a fronteggiare le prime crisi del Banco dopo molti anni e non solo. Infatti, dovette richiamare molti prestiti a lungo termine che il Banco aveva concesso a causa del clima instabile in politica estera. Questo portò a molti malcontenti e problemi nella importazione della lana dal nord Europa, da cui moltissimi lavoratori e commercianti dipendevano a Firenze.

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Ritratto di Piero il Gottoso – Agnolo Bronzino – National Gallery (Londra)

Inoltre, ci fu anche la morte di Francesco Sforza con cui Cosimo aveva stretto un accordo: gli Sforza si impegnavano a proteggere militarmente i Medici, mentre questi si impegnavano a finanziare le loro campagne militari. Insomma, all’orizzonte si stava preparando una tempesta perfetta che mirava a minare tutto quello che i Medici avevano costruito, ma fortunatamente Piero si dimostrò risoluto e capace nella gestione di queste minacce. Nonostante la sua malattia invalidante e il suo poco tempo a governo (che durò infatti solo 5 anni) fu anche vittima di una congiura ordita da Luca Pitti, da cui però uscì non solo illeso ma addirittura rafforzato.

Lorenzo il Magnifico

L’ultimo successo di Piero fu quello di riuscire a dare in sposa a suo figlio, Lorenzo detto il Magnifico, Clarice Orsini, donna della nobiltà romana, e finalmente dare ai Medici quella pretesa nobiliare che fino ad allora non avevano mai avuto.

Nonostante gli sforzi immani perpetrati da Piero, alla sua morte il Banco rimase ancora in crisi e Lorenzo, che era più interessato alla politica e alle arti, delegò tutte le decisioni importanti del banco al suo ministro, Francesco Sassetti. Per molti storici contemporanei, come ad esempio Machiavelli, questa fu una pessima decisione che determinò il fallimento del banco poiché Sassetti, per incompetenza o per corruzione, non fu capace di risolvere i problemi.

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Ritratto di Lorenzo de Medici – Agnolo Bronzino – Galleria degli Uffizi (Firenze)

Lorenzo però si dimostrò un animale politico di eccezionali capacità, riuscì infatti ad ampliare i confini della Repubblica e a stringere alleanze con le nemiche storiche quali Lucca e Siena e quindi rendere Firenze una delle potenze più importanti di tutta Italia.

Riuscì inoltre a creare la Lega Italica, sogno di Cosimo peraltro, e la disgregazione di questa dopo la sua morte ci fa capire quanto la sua influenza fosse stata grande ed imponente. Tutti nella penisola e oltre i confini, rispettavano il nome dei Medici e nessuno fu immune dalla loro influenza: fra questi anche Papa Sisto VI, il quale fu costretto a richiamare la scomunica a Lorenzo per aver impiccato i responsabili della congiura dei Pazzi, ardita contro di lui (fra i responsabili figurava anche un ecclesiastico).

Una dinastia senza tempo

Con Lorenzo il Magnifico termina la parte medievale della famiglia Medici ma non di certo la sua storia, che invece continua ancora per molti secoli nella storia moderna con i suoi intrighi, i suoi interessi e soprattutto i suoi obiettivi che rimangono sempre la sopravvivenza della dinastia e la sua prosperità.

Insomma, ora capiamo benissimo il fascino e la forte attrattiva che ha suscitato questa famiglia fino ai giorni nostri ed è innegabile che la storia dei Medici ci mostri quanto viva, dinamica ed in certi versi simile alla nostra era sia invece l’epoca medievale, che per troppo tempo è stata erroneamente additata come epoca buia della Storia.

Bibliografia

🏺 Niccolò Machiavelli - Le Istorie fiorentine
📖 Franco Cesati - I Medici, storia di una dinastia europea - Firenze - Mandragora - 1999

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a cura di

Bogdan Aurelio Chifor

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