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La figura del Cavaliere Medievale

La figura del Cavaliere Medievale è sempre stata fonte di ammirazione e sopratutto molto ripresa nella cultura pop contemporanea: chi non ha mai visto un film, una serie tv, un cartone animato o semplicemente letto libri che parlano di questo uomo nobile che prende le armi giurando di difendere i più deboli comportandosi con onore, rispetto e galanteria. C’è da chiedersi allora come è nata questa figura, ma sopratutto… si comportavano davvero così i cavalieri medievali?

La nascita del cavaliere

Come tutte le cose la figura del cavaliere non è nata da un giorno all’altro ma la sua affermazione è stata la conseguenza di un processo molto lungo che può trovare le sue radici nella cosiddetta anarchia feudale, cioè quel periodo compreso tra il X e XI secolo, in cui si assiste alla distruzione del potere pubblico. E’ questo infatti il periodo delle incursioni vichinghe e saracene, ma sopratutto di una ondata di violenza che, secondo fonti vescovili dell’epoca, si scaglia specialmente contro i pauperes, i poveri, cioè vedove, orfani, chierici e in generale coloro che non avevano le forze per difendersi da soli.

Come risposta a questo fenomeno che distruggeva qualsiasi tipo di commercio e sviluppo economico, la Chiesa insieme a quei nobili e guerrieri che era riuscita a convertire istituisce il movimento della pax e tregua Dei. La pax era sostanzialmente il divieto di operare azioni di violenza in santuari, ospizi, strade e mercati pena la scomunica che per l’epoca equivaleva essenzialmente a una condanna a morte; mentre la tregua Dei  era il divieto di operare violenza in determinato momenti della settimana come la domenica.

Da qui possiamo intravede l’embrione della figura del cavaliere visto che ora affianco all’etica di coraggio, senso di appartenenza ai propri compagni e di fedeltà al proprio capo si affianca quella più propriamente “cavalleresca” di difesa degli indifesi (pauperes) spinta sino al sacrificio di sé. Anche l’addobbamento, rituale che fino ad allora rappresentava semplicemente l’entrata tra le fila del signore di un nuovo soldato, cominciò ad essere riconosciuto dalla Chiesa riempiendosi di significati religiosi.

Miniatura – Davide I di Scozia investe uno scudiero del titolo di cavaliere

L’affermazione del cavaliere

Fu però proprio con le guerra contro l’Islam che la figura del cavaliere venne “istituzionalizzata” iniziando dalla reconquista spagnola. E’ proprio da questo teatro di guerra che si sviluppa la ritrovata forma letteraria del poema epico con il “Cantar del mio Cid culminata poi nella più famosa “Chanson de Roland. Queste opere letterarie, palesemente di fine propagandistico, ci danno però indizi importanti su come il perfetto cavaliere sarebbe dovuto essere ma dobbiamo sempre chiederci se queste forme idealizzate erano anche seguite nella realtà.

Il comportamento dei cavalieri era molto contraddittorio perché anche se da un lato aderivano formalmente a tutti quegli ideali mostrati nei poemi epici, nella pratica erano comunque nobili, oppure uomini che si ponevano al servizio di questi, che avevano i loro interessi e sopratutto il loro onore da difendere.

E’ proprio su questo concetto che ci soffermeremo per spiegare al meglio questa contraddizione: l’onore era di estrema importanza per il cavaliere medievale perché rappresentava la sua credibilità e la sua influenza sul resto dei suoi pari, ma l’onore era riconosciuto e concesso solo dagli altri. Di conseguenza si può intuire come i criteri usati fossero quelli del guadagno personale e della prevaricazione sugli altri dovuto sia alla mentalità nobiliare, che all’arte praticata, la guerra, che di certo non promuoveva la pace e la comprensione. Possiamo quindi spiegarci con facilità la larga diffusione del duello e sopratutto delle razzie durante le campagne di guerra.

cavaliere medievale
Cristiano I di Danimarca assiste ad un torneo – Romanino – Castello di Malpaga – Ph. Giorces © 

I tornei cavallereschi

Si assiste inoltre alla nascita di un’altra, molto romanticizzata, istituzione cavalleresca tra la fine del XI secolo e l’inizio del XII: il torneo.

E’ difficile trovare precisamente l’origine della pratica dello scontro armato all’interno di un’arena chiusa ma sappiamo bene che in questo periodo la moda del torneo esplode in tutta l’Europa occidentale, a Bisanzio ed anche in Terra Santa dopo la conquista crociata.

Non facciamoci ingannare però, il torneo era tutt’altro che un semplice gioco ma anzi una vera e propria simulazione militare. Gli scontri erano cruenti, la maggior parte dei partecipanti ne usciva fuori con più di qualche graffio; addirittura le armatura usate durante i tornei erano armature speciali più pesanti e corazzate che ci fanno capire quanto violenta fosse questa pratica. Il torneo, però, non era solo violenza ma anche un modo per l’aristocrazia di provare il proprio valore e la propria forza, di concludere accordi matrimoniali e commerciali e fu verso la fine del Medioevo che il torneo perse la caratteristica di simulazione e si avvicinò più allo spettacolo, in coincidenza anche con la perdita di importanza della cavalleria nella guerra e l’ascesa delle armi da fuoco.

cavaliere medievale
Illustrazione – Giostra Medievale

Gli ordini cavallereschi

Con l’avvento delle crociate assistiamo alla nascita della caratteristica più famosa della figura del cavaliere medievale: gli ordini cavallereschi. Questi erano ordini religioso-militari nati proprio per mantenere e proteggere le nuova conquiste operate grazie alle crociate. A noi può sembrare difficile la convivenza tra la religione cristiana che predica la pace e soprattutto l’aberrazione dell’omicidio e questa contraddizione non era sfuggita neanche a molti uomini di chiesa dell’epoca, ma gli ordini cavallereschi erano molto preziosi. Essi si occupavano del mantenimento, sviluppo e protezione delle nuove terre conquistate in Terra Santa e burocraticamente non rispondevano a nessuna potenza ma erano al servizio della Chiesa. La loro esistenza venne tollerata dai grandi regni fino a che però gli ordini persero del loro significato e della loro funzione con la riconquista islamica e mentre alcuni sopravvissero seppur con una grave diminuzione della loro indipendenza, altri, come i Templari, furono completamente distrutti.

cavaliere medievale
Miniatura – Cavalieri Templari

Insomma, la figura del cavaliere medievale forse è quella che noi idealizziamo di più, per giuste ragioni, ma è anche quella che se approfondita ci restituisce uno spaccato eccezionale sulla mentalità e sulle pratiche medievali, rendendo giustizia a questo periodo storico pieno di eccezionali contrasti e dinamiche evoluzioni.

Bibliografia

📖 L’uomo medievale, Le Goff, Economia Laterza 1994
📖 Studi Storici , Jan. - Mar., 1986, Anno 27, No. 1 (Jan. - Mar., 1986), pp. 173-201, Istituto Gramsci
📖 Quaderni storici , aprile 1984, NUOVA SERIE, Vol. 19, No. 55 (1), Calamità paure risposte (aprile 1984), pp. 231-240, Società editrice Il Mulino S.p.A.

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a cura di

Bogdan Aurelio Chifor

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