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Anemospilia: Sacrifici umani a Creta

Anemospilia, traducibile dal greco come “grotte del vento”, è un antico tempio minoico a Creta. I fatti avvenuti in questo piccolo santuario furono da subito circondati dal mistero per gli archeologi che tentarono di ricostruirli.

Sacrifici, non solo di animali, ma anche umani: probabilmente spinti dai continui terremoti che dilaniavano in quel periodo l’isola di Creta, i sacerdoti arrivarono a sacrificare un essere umano per scongiurare l’ira degli dei.

Era il 1979 quando alcuni archeologi portarono alla luce i resti di un piccolo tempio a pochi chilometri a sud del palazzo di Cnosso. Esso si articolava su tre stanze rettangolari, non collegate direttamente tra loro, ma affacciate su di un corridoio comune che costeggiava il lato lungo dell’edificio.

I resti del tempio erano inviolati: un violento terremoto nel 1700 a.c. lo aveva fatto crollare e nessuno aveva mai scavato in quell’area. La stanza centrale era dedicata alla divinità adorata e presentava alcuni frammenti di legno bruciati. La stanza a sinistra conteneva resti di offerte sacrificali.

Nella stanza a destra, gli archeologi scoprirono con stupore i resti di tre scheletri umani. Due di questi giacevano sul pavimento della stanza mentre il terzo era sdraiato su una piattaforma di pietra, una sorta di altare ove venivano compiuti i sacrifici. La vittima sacrificale era un ragazzo di circa diciotto anni, mentre gli altri due erano una donna e un uomo in età già adulta. Con tutta probabilità, l’uomo era il sacerdote officiante: al mignolo della mano sinistra indossava un anello d’argento e al polso un sigillo di pietra con incisa una barca guidata da un uomo.

Nel corridoio che collegava le estremità delle stanze venne ritrovato un quarto scheletro, in pessime condizioni. Vicino alla piattaforma dove fu compiuto il sacrificio furono rinvenuti dei frammenti di un contenitore, utilizzato per raccogliervi il sangue della vittima, e un coltello per sacrifici: sui due lati della lama recava incisa una testa di animale.

Il rituale doveva essere stato appena compiuto, quando una scossa più violenta distrusse il tempio, seppellendovi anche il sacerdote.

Bibliografia

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a cura di

Martina Tapinassi

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