Inaugurata una nuova mostra al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal titolo “Tesori dalle terre d’Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona”.
Per la prima volta dopo circa 150 anni è esposta al pubblico, interamente riunita nei suoi nuclei principali, la collezione archeologica che fu del conte Napoleone Passerini (1862-1951) e della sua famiglia, in gran parte conservata nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, ora completata da 82 pregiate antichità prevalentemente etrusche e greche, consegnate da una generosa donatrice fiorentina (rimasta anonima) nel 2016 al Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze.
Napoleone Passerini è un personaggio molto interessante: agronomo e amante di antichità. Seleziona la razza Chianina e fonda l’Istituto agrario di Scandicci, Senatore del Regno, membro dei Georgofili e Presidente della Società Botanica Italiana.
Ma torniamo a noi.
1877, appena adolescente, è attestata in suo possesso una collezione di antichità etrusche di raro valore (in parte ereditate dal padre): oltre quattrocento vasi di terracotta, alcuni dei quali di bucchero, risalenti all’età arcaica. Da quel momento in poi finanzia scavi nei possedimenti di famiglia in quello che fu Ager Clusinus ed in tutta la Toscana.
La Mostra: Perché visitarla?
La mostra è curata dal Dott. Mario Iozzo, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e dalla Dott.ssa Maria Rosaria Luberto, archeologa della Scuola Archeologica Italiana di Atene, con il coordinamento generale di Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei della Toscana.
Vi sono esposti ben 293 reperti, tra i quali spiccano vasi ateniesi di grande qualità, alcuni con iconografie rarissime, e uno dei più antichi e più importanti vasi etruschi dell’intera produzione a figure rosse, un grande crartere usato per mescolare l’acqua e il vino utilizzato nei simposi dell’aristocrazia etrusca dell’Ager Clusinus.
“Tesori dalle terre d’Etruria” propone una fotografia di quella la zona della Toscana, ricchissima di testimonianze etrusche, che nella seconda metà dell’Ottocento alimentava il mercato antiquario italiano e internazionale, in cui anche Napoleone Passerini, cominciò presto a vendere molte delle opere in suo possesso, tanto che una parte di esse si sparpagliò in tutto il mondo, dal Metropolitan Museum of Art di New York al Walters Art Gallery di Baltimora, dal Museum of Fine Arts di Boston al Bible Lands Museum di Gerusalemme sino alla collezione Silver di Los Angeles.
Ecco perché suona straordinario il fatto che la collezione, o almeno il grosso di essa, si trovi oggi esposta al Museo Archeologico di Firenze, dove ha inaugurato la mostra temporanea.
La mostra rappresenta una precisa testimonianza di un contesto territoriale e culturale della Val di Chiana e in particolare dell’aristocrazia di Chiusi tra il VII e il I secolo a. C.
Oltre all’oggettivo valore archeologico e culturale la mostra risulta altamente godibile. I reperti sono suddivisi con logica e secondo un percorso razionale di non difficile comprensione, l’illuminazione arriva in maniera funzionale ad i reperti, quante volte vi è toccato spostarvi ondulatamente per avere una maggiore visioni dei dettagli? Non questa volta.
Tutto il percorso è accompagnato da grandi pannelli iconografici che presentano storia, curiosità, e le immagini con i relativi riferimenti, dei capolavori che tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento lasciarono la collezione.
Insieme alle eccellenze poc’anzi citate sono esposte nella mostra anche oggetti di uso comune, la cui posizione forse ce li ha fatti notare di più, per i quali risulta immediatamente curioso la poca evoluzione che hanno avuto sino ad i giorni nostri. Ci credete se vi diciamo che quei romaioli potreste averli in cucina?
La mostra contiene anche un interessante percorso attinente alle modalità e la storia del restauro delle opere presenti, per questo interessantissimo argomento vi rimando all’articolo del Dott. Giulio Claudio Barbiera.
Per restare aggiornati sulla riapertura del Museo visitate la pagina del loro blog!