La Preistoria è uno degli argomenti che affascina da sempre grandi e piccoli, forse perché ne sentiamo parlare fino dalle scuole elementari. Ci immaginiamo i giganti dinosauri, gli uomini preistorici ricoperti di pellicce fatte col manto degli animali, e ci chiediamo cosa utilizzassero per cacciare, tagliare ecc. Alfio Tomaselli, che ama definirsi un “cultore e sperimentatore di tecnologie preistoriche”, non si è solo domandato come facevano a creare quegli strumenti ma ha imparato a riprodurli. Noi di StorieParallele lo abbiamo intervistato per conoscere più a fondo questo ProgettoParallelo: i suoi laboratori di Archeologia Sperimentale.
Da cosa nasce la sua passione per la Preistoria e per la riproduzione dei manufatti?
Questa mia passione nasce dalla curiosità di comprendere come gli uomini preistorici utilizzassero vari strumenti per la loro sopravvivenza. Considerate che la produzione di strumenti o manufatti litici cominciò durante il Paleolitico a partire quindi da circa 2 milioni e mezzo di anni fa. Durante questa fase della preistoria vennero prodotte varie tipologie di strumenti dal semplice chopper fino a strumentazione non solo più complessa ma che prevedeva l’utilizzo di materiali diversi oltre alla selce, come osso animale, legno o conchiglie. Durante la fase successiva, o Neolitico, si ebbe una sorta di rivoluzione che portò l’uomo non più a vivere di caccia e raccolta ma a vivere di coltivazione e allevamento. La produzione di strumenti si fece quindi alquanto complessa. Quindi volevo semplicemente imparare a capire se con gli “strani” strumenti che si vedono nei Musei fin da piccoli, davvero gli uomini preistorici potessero fare tante cose e quali cose. Ma soprattutto volevo comprendere come creavano ciò che li ha fatti sopravvivere.

Qual è stato il suo percorso di studi nell’ambito preistorico?
In realtà devo confessarvi che per quanto riguarda questa mia passione, ossia la creazione di manufatti litici, sono un autodidatta nel senso che non ho fatto studi scolastici specifici ma ho letto vari libri sull’argomento e poi ho viaggiato in vari paesi come Francia, Danimarca, Spagna ecc. dove ho ricopiato vari strumenti che venivano esposti nei Musei e li ho riprodotti. Considerate che alla fine degli anni ’90 in Italia non si parlava ancora di “archeologia sperimentale” e quindi alcuni professori mi chiesero di riprodurre alcuni strumenti per essere utilizzati nella didattica ma anche di far materialmente vedere come venivano realizzati.
Può dirci cosa si intende per archeologia sperimentale nell’ambito preistorico?
Per farvi comprendere cosa si intende, vi rimando ad una definizione di John Coles contenuta nel suo testo “Archeologia sperimentale” del 1973 edito da Longanesi: “… è il tentativo di riprodurre attraverso gli esperimenti, nelle condizioni materiali più vicine possibili a quelle antiche, strumenti, oggetti, edifici e di riprodurre anche le circostanze nelle quali gli stessi beni si sono degradati o distrutti […] Non si tratta tuttavia di un gioco. Tali esperimenti sono essenziali per comprendere lo sforzo dell’uomo primitivo alla ricerca della sopravvivenza, nel suo impatto con l’ambiente e nelle sue esigenze di trasformare tale ambiente. La realizzazione del più modesto degli utensili costa fatica, tempo, ingegno…”.
Nel mio laboratorio di archeologia sperimentale i partecipanti diventano protagonisti e non spettatori passivi nell’apprendere la Preistoria. Vengono utilizzati gli elementi essenziali della natura con ingegno, ragionamento, inventiva e fantasia per raggiungere un fine: costruire un utensile in osso o in pietra, tessere con un telaio verticale in uso nel Neolitico, accendere il fuoco con le pietre focaie o con l’archetto, scheggiare la selce, lavorare la ceramica o pitturare con l’ocra. Tutto ciò solo con l’aiuto dei materiali della natura, delle informazioni essenziali e con l’immedesimazione nel periodo trattato. Nel laboratorio si modifica il rapporto di subalternità che esiste tra il docente e lo studente nella lezione tradizionale. Qui tutti diventano protagonisti, uno sperimentatore che formula ipotesi di ricostruzioni, osserva e analizza, manipola oggetti e strumenti, applica, reinventa o riproduce, riflette sui risultati e sugli errori attraversando le tappe dell’evoluzione umana culturale e sociale. A differenza del museo, dove l’oggetto viene solo osservato, nel laboratorio viene analizzato e ricostruito sviluppando quelle abilità manuali che oggi purtroppo non vengono più esercitate avendo a disposizione tutti gli oggetti già definiti. Passare dalla storia narrata al fare storia, vuol dire anche attraversare in modo orizzontale e verticale il curriculo in un percorso multi ed interdisciplinare.

In quali ambiti può essere utile il suo lavoro?
Vi parlo delle esperienze dirette che ho avuto cominciando dagli archeologi che mi richiedono la riproduzione di specifici strumenti preistorici utili al loro lavoro d’indagine. Sotto loro indicazioni, per quanto riguarda il materiale di partenza da utilizzare in base al luogo, al periodo e al clima, riesco a fornirgli i manufatti che servono alle loro ricerche. Il mio lavoro è anche utile alle scuole perché i bambini/ragazzi possono rendersi conto di come vivevano gli uomini preistorici, di come accendevano il fuoco o di come realizzavano i loro manufatti. Possono vedere con i loro occhi che gli strumenti funzionano davvero e così studiare la storia è più divertente. Ma facciamo anche escursioni per bambini/ragazzi e adulti con lo scopo di avvicinarli alla Preistoria. E inoltre collaboro con Università e Musei europei e con riviste.

Dove possiamo trovare lei e le sue attività?
Qualsiasi cosa riguarda la mia attività potete trovarla sul mio sito che contiene moltissime informazioni su quello che faccio, sui corsi che vengono organizzati, sulle manifestazioni a cui partecipo ma anche molto altro sulla Preistoria. Sono anche presente sui maggiori social come Facebook e Instagram ma trovate anche molti video sul canale YouTube.
Un piccolo viaggio nella Preistoria!
Abbiamo avuto il piacere di incontrare Alfio Tomaselli in occasione di TourismA 2021. In questo breve documentario ci accompagna in un breve excursus dedicato ai vari strumenti costruiti e utilizzati dall’uomo nella Preistoria, grazie alla selce.