È di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento di due corpi circa 700 metri da Pompei nell’area della villa suburbana di Civita Giuliana. I corpi sono intatti, rimasti fermi a quel 25 ottobre del 79 d.C., probabilmente i due fuggivano o cercavano rifugio sotto il porticato della villa, i due corpi sono stati rinvenuti in un vano del quadriportico, la loro posizione porta a pensare ad una volontà di ripararsi. Gli scheletri sono stati rinvenuti sotto una fitta e pesante coltre di cemento e su di loro si sono concentrati gli studi, gli archeologi hanno subito effettuato anche il calco in gesso.
Le due vittime ritrovate da poco, secondo gli studi effettuati fono ad ora sono state vittime non della prima ma della seconda ondata piroclastica che studiando anche la posizione del ritrovamento dei corpi sarebbe entrata in casa e avrebbe inglobato i fuggitivi. La prima delle due vittime è un giovane uomo sui 18/25 anni, ha il capo reclinato ed i denti e le ossa del cranio ben visibili, è alto circa 1 metro e 56 ed ha una costituzione fisica molto gracile con una serie di vertebre schiacciate che fanno pensare allo svolgimento di lavori pesanti, probabilmente uno schiavo. I due corpi presentano anche le vesti intatte nel momento in cui sono deceduti, il giovane indossava una tunica corta ed è ben visibile l’impronta del panneggio della veste nel bassoventre del giovane che portano ad ipotizzare ad un tessuto pesante con fibre molto spesse, probabilmente lana.
La seconda vittima appare ben diversa dalla prima, ha il volto riverso nella cinerite ma è ben delineato il mento e la parte bassa del volto invece le ossa del cranio sono intatte. Come anche altri calchi anche lui ha le braccia incrociate sul petto, ha le gambe divaricate e le ginocchia piegate. Dalle caratteristiche fisiche del corpo si ipotizza fosse anch’esso un uomo, ha il torace largo e robusto e probabilmente è molto più vecchio del giovane, sui 30/40 anni alto 1 metro e 62. L’abbigliamento più articolato porta a pensare ad un uomo di rango più elevato rispetto al ragazzo; indossa una tunica ed un mantello e le tracce di tessuto rinvenute sul braccio destro della vittima fanno ipotizzare anche ad un tessuto diverso della tunica rispetto al mantello di lana.
Come ben sappiamo Pompei è stata investita da due grandi ondate di cenere e lapilli e probabilmente queste vittime sono state colpite dalla seconda ondata piroclastica, i corpi ricoperti da 2 metri di cenere sono stati trovati inglobati nella cenere quindi sono morti sommersi dalla cenere e dai lapilli.
La zona della villa suburbana di Civita Giuliana è una zona molto prolifica per i ritrovamenti archeologici, nel 2018 sono stati ritrovati anche i corpi di due cavalli, uno di questi corpi era riccamente bardato pronto per uscire con una sella bronzea sintomo della ricchezza del proprietario. La villa è di epoca augustea, ci sono saloni e terrazze affacciate sul mare, probabilmente appartenente ad un esponente della Famiglia dei Mummii, probabilmente un comandante militare o un magistrato. La famiglia dei Mummii era molto blasonata nell’epoca imperiale; sappiamo chi abitava la villa grazie al ritrovamento di un affresco con un nome femminile graffito “Mummia” probabilmente la figlia dei proprietari. La villa è molto articolata come le ville più ricche e aveva gli ambienti di rappresentanza vicino alle stanze da letto, tutto questo però non è chiaramente documentato poiché il marchese Giovanni Imperiali, che avviò gli scavi nel 1907-1908, non lasciò una chiara ed esaustiva documentazione e ricoprì tutto finiti gli scavi. Solo recentemente si sono ripresi gli scavi e gli studi di quest’area andando ancora più in profondità e scoprendo ancora molti tesori.
Gli scavi attuali sono finanziati dal Parco di Pompei e al momento stanno dando grandi risultati, dopo le indagini svolte a Gennaio 2020 si sta scavando intorno al criptoportico sotto una delle grandi terrazze. Il direttore del parco Massimo Osanna ha dato l’annuncio su Instagram: “Una scoperta eccezionale, anche perché per la prima volta dopo più di 150 anni, dal primo impiego della tecnica, è stato possibile non solo realizzare calchi perfettamente riusciti delle vittime, ma anche indagare e documentare con nuove tecnologie le cose che avevano con sé nell’attimo in cui sono stati investiti e uccisi dai vapori bollenti dell’eruzione”. Queste le parole che accompagnano una foto dei corpi, parole che sono state riprese anche dal Ministro Franceschini che ha commentato la scoperta dicendosi meravigliato e stupito dalla ricchezza del suolo di Pompei e ne ha ribadito l’importanza storiche e archeologica.
Il mistero circa la vita e l’identità di queste due persone si dirada con l’avanzare degli studi.