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Bitonto, stop al cantiere: spunta una tomba peuceta

A Bitonto era un giorno di ordinaria amministrazione quando gli addetti ai lavori di pedonalizzazione di Piazza Caduti del terrorismo hanno dovuto fermare il cantiere. A fermarli un incredibile scoperta archeologica: gli operai si sono trovati di fronte due scheletri di adulti, sepolti insieme ad alcuni vasi. Soni i resti di due sepolture complete di corredo funerario: da una prima stima possono essere datati intorno al III-IV secolo a.C. ma gli esperti devono ancora pronunciarsi. Questa sepoltura potrebbe essere considerata parte della già nota Necropoli di via Traiana, risalente alla popolazione peuceta.

Il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, ha annunciato l’ultima scoperta solo dopo la messa in sicurezza dei reperti archeologici, prontamente trasferiti in laboratorio per essere studiati da una equipe della Soprintendenza della Città metropolitana di Bari.

“Qualcuno deve rassegnarsi, ma la Storia pugliese parla bitontino per bellezza e antica ricchezza. […] Vista l’importanza di questa nuova scoperta mi aspetto di ricevere una comunicazione dall’assessore regionale Bray. Finora tutti i suoi predecessori hanno tenuto in debita considerazione Bitonto per la sua importanza storica, anche se non si è mai tradotta in grandi manovre finanziarie. Dall’insediamento del nuovo assessore alla Cultura della Regione Puglia, invece, non ho mai avuto neanche una telefonata. Spero si cambi registro, perché Bitonto ancora una volta si conferma come un centro dall’alto valore storico”.
Michele Abbaticchio – Sindaco di Bitonto

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Parte del corredo della tomba – La Repubblica ©

Cantieri e Archeologia: c’è un precedente

Questo non è l’unico rinvenimento nella zona: già a fine febbraio, in un cantiere privato di una traversa di via Ammiraglio Vacca, era stata ritrovata una tomba a muretto con un altro scheletro, forse appartenente ad una donna, e un cratere a volute. Oltre al cratere, sarebbero stati individuati anche altri piccoli vasi e monili, ritenuti però di minore pregio.

La particolarità di questa tomba è che al suo interno è stato rinvenuto solamente un corpo: sepolture di questo tipo sarebbero state atte a seppellire più corpi. Inoltre, lo scheletro è stato ritrovato supino, con le gambe divaricate e non in posizione fetale, poggiato su un fianco. Su questi e atri interrogativi stanno lavorando i tecnici e gli archeologi della Sovrintendenza di Bari.

“È un ritrovamento di grande importanza perché lo scheletro è integro e questo accade assai di rado. Ringrazio il proprietario del cantiere perché ha immediatamente informato le istituzioni, e in particolare i Carabinieri, la Polizia municipale e la Soprintendenza archeologica. Purtroppo, ciò non sempre avviene. Altre volte è successo che i proprietari, nel timore che i lavori edili vengano bloccati per molto tempo, non denunciano il ritrovamento causando un danno al nostro patrimonio storico.”
Michele Abbaticchio – Sindaco di Bitonto

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La tomba rinvenuta durante il cantiere – La Gazzetta del Mezzogiorno ©

Bitonto fra Storia e Archeologia

Bitonto è ricca di Storia e Archeologia: ridente cittadina sita in provincia di Bari, è conosciuta anche come città degli ulivi per l’olicultura, praticata sin dall’Antichità. Secondo il mito fondativo, Bitonto sarebbe sorta per volontà del re illirico Botone, dal quale prenderebbe appunto il nome. I primi insediamenti risalgono però al Neolitico, come ci testimoniano le necropoli e i menhir.

La città, lo ricordiamo, è stata un importante centro peuceta, non scevra dagli influssi culturali della colonia magnogreca di Taranto. Fra i rinvenimenti numismatici, si trovano esemplari che riportano in caratteri greci la dicitura “BYTON TINΩN”.

Un’importante necropoli, risalente al IV-III secolo a.C., è stata rinvenuta nell’attuale centro cittadino: i reperti sono conservati presso il locale Museo Archeologico. Noi di StorieParallele andremo a visitare questa realtà museale per potervi raccontare l’incredibile Storia di questo territorio.

Bibliografia

💻 bari.repubblica.it
💻 ansa.it
💻 lagazzettadelmezzogiorno.it

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a cura di

Martina Tapinassi

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