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Le conseguenze della Battaglia di Cuma

Il 474 a.C. fu un anno cruciale per la Storia della Civiltà Etrusca. A largo della città di Cuma, una coalizione di città etrusche venne annientata dalla potente flotta siracusana, la quale assestò un colpo decisivo all’egemonia economica e geopolitica etrusca, nella zona nord del bacino occidentale del Mediterraneo.

Le città etrusche subiranno l’embargo da parte della flotta siracusana che ne occuperà gli scali commerciali e ne razzierà ciclicamente i tesori nei templi. In una di queste conquiste, Ierone di Siracusa offrirà i tesori acquisiti a Zeus nel suo tempio di Olimpia.

La grande portata di questa sconfitta è percepibile anche tramite la cultura materiale e le sepolture: facendo un raffronto tra la produzione prima e dopo la sconfitta cumana si può notare il drastico calo sia qualitativo che quantitativo.

La sconfitta innescò tutta una serie di processi politici ed economici che portarono alla ridefinizione della struttura politica e della classe dirigente delle città che sorgevano lungo costa, in direzione di una maggiore democratizzazione.

L’aristocrazia etrusca, infatti, ferita quasi mortalmente iniziò quel processo di conversione economica che la portò da essere un’aristocrazia di commercianti ad un’aristocrazia latifondista. Si scavò in seguito a Cuma un solco ancora maggiore tra l’Etruria Settentrionale e l’Etruria meridionale e costiera. Solco che si rivelerà centrale al momento dell’espansione politica di Roma in Etruria.

Bibliografia

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a cura di

Lorenzo Ares Bonechi

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