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Il processo di urbanizzazione in Etruria

I grandi poli della costa proiettati verso il mare ed il commercio marittimo già tra VIII e VII a. C. si muovono velocemente in direzione di una struttura urbana, Centri come Veio vivano il loro momento migliore in una fase ancora protostorica, caso simile quello di Tarquinia, la città sembra vivere il momento culminante dei suoi primi fasti a metà dell’VIII secolo a. C.: esempio di questo sono sepolcri come la Tomba del Guerriero.

Da notare che dall’iniziale VII secolo a. C. il numero delle necropoli a Tarquinia tende progressivamente a diminuire. Comunque questi centri sembrano acquisire coscienza ed idee di urbanistica regolare mediamente nel VI secolo a. C..

Rispetto a questi poli marittimi, l’Etruria interna appare ancora dominato dalla struttura sociale aristocratica basata sull’insediamento sparso, con le sole eccezioni di Volterra, dalle cui necropoli forse è possibile leggere un accenno all’urbanizzazione già nel tardo VII secolo a. C., e di Chiusi, ove pure il concentrarsi dell’insediamento sparso può datare già alla metà del VII secolo a. C.

Arezzo e Perugia non hanno certamente ancora avviato un deciso processo di urbanizzazione. I due centri offro scarse testimonianze per quanto riguarda VIII e VII secolo a.C. mentre le testimonianze del VI secolo si fanno più sostanziose e permettono di ammettere un’organizzazione urbana.

Tutta la vasta area tra Populonia e l’Arno e l’alta valle del Tevere tra VII e VI secolo a. C. è il regno incontrastato del palazzo. Conferma di quanto poc’anzi detto è il caso di Murlo, dove un imponente complesso architettonico è stato assimilato ad una residenza magnatizia il cui momento di splendore è parallelo a quello delle grandi metropoli della costa.

Bibliografia

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a cura di

Lorenzo Ares Bonechi

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