Nella Villa di Montughi, un tempo appartenuta alla famiglia Davanzati, sorge il Museo Stibbert, fiore all’occhiello del circuito museale fiorentino. Grazie all’eclettismo del suo fondatore, Frederick Stibbert, quella che era una residenza privata è oggi un vero e proprio museo.
Frederick Stibbert, collezionista eclettico
Frederick Stibbert nacque a Firenze nel 1838, ed è ricordato per essere uno dei più eclettici e curiosi collezionisti del suo tempo. Figlio del colonnello inglese Thomas Stibbert, e della toscanissima Giulia Cafaggi, Stibbert nacque da una famiglia molto facoltosa. La sua vita fu sempre divisa fra Inghilterra e Italia: la madre, infatti, aveva acquistato una casa a Firenze, la villa che attualmente ospita il Museo e che ai tempi era la residenza della famiglia.
“Il motivo che mi ha indotto a stabilire la mia residenza a Firenze è la mitezza del clima, la protezione accordata a tutti gli stranieri e la libertà di vivere svincolato da ogni limitazione o odioso obbligo sociale.”
(Thomas Stibbert – Lettere)
La nascita di Frederick costituì il nodo delle tre tradizioni familiari britannica, anglo-indiana e italiana: il nonno paterno era infatti generale comandante nella Compagnia delle Indie e governatore del Bengala. Nonostante fosse figlio d’arte, Stibbert non scelse la carriera militare: si arruolò nelle Guide di Garibaldi per la campagna del Trentino del 1866, ottenendo una medaglia d’argento al valore ma non ne fece una professione.

Come nasce il Museo Stibbert
Appassionato di viaggi e collezionista, Frederick Stibbert realizzò il progetto della sua vita trasformando la villa di Montughi in un vero e proprio Museo. Nel suo testamento dichiarò l’intenzione di trasformare la villa e le sue collezioni perché diventassero un Museo accessibile al pubblico. Nel 1908 la città di Firenze istituì la Fondazione Opera Museo Stibbert: le volontà di Frederick erano di lasciare la sua eredità museale alla Gran Bretagna, primo legatario, o in caso di rinuncia alla Città di Firenze. Gli unici obblighi vincolanti prevedevano il mantenimento delle collezioni nel luogo e negli ambienti pensati nella versione originaria.

Le collezioni del Museo
Sono circa 50.000 i pezzi che compongono l’intero patrimonio museale: al nucleo originale lasciato in eredità dal fondatore si sono aggiunti negli anni alcune donazioni e pochi acquisti successivi.
Non solo armi e armature: il Museo Stibbert è noto proprio per la ricchezza dei pezzi di armeria ma non possiamo non tenere conto di costumi, quadreria, arazzi e di oggetti di arredo, che documentano l’evoluzione del gusto e della sensibilità verso l’arte.

Il visitatore entrerà nel mondo di Frederick Stibbert attraversando gli ambienti che il collezionista stesso aveva scelto di adibire a sale espositive, ma anche le sale dove egli era solito vivere e ricevere i propri ospiti.
Di particolare importanza sono le raccolte di:
- Armeria Europea: armature, armi bianche e armi da fuoco, per lo più cinquecentesche, provenienti da Italia, Francia e Germania;
- Armeria Islamica: di cui un primo nucleo forse era stato raccolto dal nonno di Frederick, al tempo comandante delle forze della Compagnia delle Indie e Governatore del Bengala durante la seconda metà del Settecento, mentre un nucleo più cospicuo fu acquistato in seguito alla dispersione dell’Arsenale di Sant’Irene.
- Armeria Giapponese: fiore all’occhiello del Museo, si dispone su tre sale e raccoglie pezzi risalenti al periodo Momoyama e al periodo Edo: 95 armature complete, 200 elmi, 285 tra spade corte e lunghe ed armi in asta, 880 tsuba sono solo alcuni dei ricchi esemplari conservati.
- Quadreria: nei corridoi della villa potrete ammirare una Madonna di Botticelli, due Santi del Crivelli, una tavola con la Madonna e il Bimbo del Maestro di Verucchio e un bel ritratto di Francesco dei Medici del Bronzino… c’è altro da aggiungere?
- Porcellane: fra i pezzi di pregio ricordiamo tre grandi centri-tavola di Ginori del 1750.
- Costumi: visibili con rotazioni temporanee, questa raccolta non si limita a materiali europei, ma comprende anche capi indiani, cinesi, giapponesi e coreani. Fra questi il più celebre è l’abito indossato da Napoleone I in occasione dell’incoronazione a Re d’Italia nel 1805 a Milano.

Un Museo social
Il Museo Stibbert è stato selezionato da Jason Farago, giornalista del New York Times, come uno dei 5 musei al mondo da seguire su Instagram.
Queste le parole di Farago:
“[…] se gli Uffizi attraggono le grandi folle ed il David di Michelangelo è continuamente oggetto di selfie, il museo più eclettico ed affascinante di Firenze è lo Stibbert, una villa in collina dove un amatore anglo-fiorentino di nome Frederick Stibbert ha speso il suo patrimonio per creare una collezione di scudi ed elmi, spade e corazze. Su Instagram il Museo Stibbert offre dettagli di spettacolari barde da cavalli; sciabole turche tempestate di gemme; armature alla massimiliana con elmi a testa di leone e armature da samurai […]”
Noi di StorieParallele ci uniamo a Farago: se volete fare un viaggio nel tempo comodamente da casa vostra vi consigliamo di seguire il loro profilo!

Il Museo a cielo aperto: il parco della villa
Il parco della villa non è un semplice giardino: grazie all’eclettico progetto dello stesso Stibbert trovò un nuovo volto, divenendo un onirico parco romantico all’inglese. Il parco è aperto al pubblico gratuitamente e viene vissuto dagli abitanti del quartiere come luogo magico dove estraniarsi, dove leggere un libro distesi sull’erba o semplicemente dove passeggiare lontano dal traffico.
Ricco di vegetazione, all’interno del parco è possibile ammirare le seguenti strutture:
- la Limonaia, progettata da Giuseppe Poggi, dove si riponevano gli agrumi e le piante più delicate durante il periodo invernale
- la Scuderia, ristrutturata poi nel 1858.
- il Tempietto ellenistico, ispirato ad esempi classici a pianta centrale e sormontato da una cupola, rivestita di piastrelle a scaglie in maiolica.
- il Tempietto egizio, realizzato da Stibbert tra il 1862 e il 1864 nel pieno del gusto per l’egittomania, che sovrasta il lago situato nella parte inferiore del parco.

Come visitare il Museo
Il Museo offre una ricca offerta didattica dedicata a scuole e famiglie, oltre al servizio di visita guidata specialistica su prenotazione. Attualmente è chiuso, come da normativa Anti-Covid prevista per le regioni in zona arancione. Vi consigliamo di seguire il Museo nei suoi canali ufficiali in modo da rimanere aggiornati su tutte le novità!
Guarda la nostra ArcheoIntervista al Dott. Enrico Colle, direttore del Museo!
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