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La tomba di Tutankhamon

La scomparsa prematura del sovrano costrinse la corte alla predisposizione frettolosa di un luogo di sepoltura. Le pareti scavate nella roccia si presentano sommariamente sgrossate e regolarizzate, le dimensioni della tomba sono ridotte a meno di 20 metri nella sua dimensione maggiore e alcune parti degli scrigni contenenti il sarcofago del Re presentavano degli errori di montaggio.

L’unica stanza che presenta decorazioni è la Camera Sepolcrale: la pittura, dai tratti semplici e modesti, fu eseguita su uno sfondo di colore giallo, giustificando l’appellativo di “Casa d’Oro”. La decorazione occupa tutte e quattro le pareti e le scene sono tutte orientate verso la parete ovest.

Purtroppo lo stato di conservazione dei dipinti è stato cagionato dall’umidità interna: la camera venne chiusa quando ancora la pittura non era del tutto asciugata e l’essudato ha favorito la proliferazione di funghi e spore che hanno attaccato le decorazioni. L’ampio dipinto della parete nord è composto da tre scene ordinate da destra verso sinistra.

Nella prima scena, l’erede di Tutankhamon, l’anziano Ay, indossa la corona e la pelle di leopardo in rappresentanza del “figlio primogenito” che deve eseguire il necessario rituale di rivivificazione su suo “padre”: l’apertura degli occhi e della bocca. Il rituale di apertura degli occhi e della bocca sul re defunto era appannaggio dell’erede al trono: in questo caso, però, Ay officia la cerimonia direttamente come Re. Il “figlio primogenito”, ovvero Ay, aveva oltre 60 anni mentre il “padre”, Tutankhamon poco meno di 20. Volendo interpretare questa scena si può addirittura cogliere un indizio di colpevolezza, nei confronti di Ay, quale mandante dell’omicidio del Re fanciullo.

Nella seconda scena Tutankhamon indossa nuovamente gli abiti del re vivente poiché egli è ormai nel regno degli Dei dove è accolto dalla Dea Nut. Nell’ultima scena Tutankhamon è accolto nell’aldilà con un abbraccio da Osiride, Re dei Defunti.

La parete sud è la parete di accesso alla Camera Sepolcrale del faraone ed è quella che ha subìto i danni maggiori a causa delle opere di smantellamento della stanza. La decorazione è comunque visibile. Vi è un parallelo con quella della parete nord: il Re è accolto nel regno dei morti da Hathor, Signora dell’Occidente. In secondo piano si trovano Anubi, Dio della Necropoli tebana, insieme alla Dea Iside e sullo sfondo tre divinità minori dell’aldilà.

Nella parete ovest si possono vedere la barca solare su cui viaggia il Dio Kheper preceduta da 5 divinità: Nebtubi, Heru, Kashu, Nehes e Maa). Sotto di essi dodici babbuini accovacciati rappresentano le dodici ore della notte che separano il sole dall’alba.

Nella parete est si apre l’accesso al Tesoro. Nella parte superiore della parete viene rappresentato il corteo funebre: il re mummificato viene trasportato su una slitta con una struttura a baldacchino decorata con teste di cobra erette. Il mezzo è trainato da 12 uomini vestiti di bianco e con il capo coperto da bende funerarie. Altre due figure, rappresentate con la testa rasata, impersonificano i due Visir dell’Alto e Basso Egitto, forse Pentu ed Usermont. Il resto del corteo è composto da alti funzionari di Palazzo che invocano la pace del io protettore della terra.

Bibliografia

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a cura di

Martina Tapinassi

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