Se analizziamo i passaggi obbligati che hanno portato all’invenzione della scrittura, dobbiamo partite da semplicissimi ideogrammi, poi divenuti pittogrammi perché impreziositi di maggiori dettagli fino ad arrivare alla scrittura definita cuneiforme.
In età preistorica, lo sviluppo dei sistemi di raccolta e trasmissione dei dati, venne stimolato e scandito dall’evoluzione della contabilità. In particolare, nel periodo compreso tra il 15.000 e il 3.000 a.C. si assiste ad una pluralità di sviluppi contabili paralleli, ciascuno caratteristico di una specifica forma economica.
Dal 15.000 all’8.000 a.C. i cacciatori-raccoglitori tenevano di conto con un sistema di corrispondenza univoca servendosi di tacche. Esse erano semplici stratagemmi mnemonici: una tacca corrispondeva ad una unità di un certo articolo, due tacche a due unità e così proseguendo. In questo caso era sconosciuto il concetto di numero ma le somme erano pensate come serie di entità scollegate fra loro (ovvero 1 + 1 + 1) e non come insiemi coerenti (ovvero numeri cardinali quali 1,2,3).
Nel periodo compreso fra l’8.000 e il 3.100 a.C. gli agricoltori, forti della rivoluzione agricola, presero ad utilizzare un sistema di contrassegni d’argilla che venivano legati direttamente al lotto di oggetti contati. Piccoli manufatti, variamente modellati con forme geometriche, i contrassegni avevano un diametro di circa 1,3 cm. Dando vita ad una nuova economia di redistribuzione, la contabilità di quel periodo si occupava di controllare i beni comuni: il sistema a contrassegni fu il primo codice usato per la trasmissione delle informazioni.
Solo con la prima urbanizzazione, databile fra il 3.100 e il 3.000 a.C., furono inventati i numeri astratti, rappresentati per mezzo dei pittogrammi sempre su tavolette ricavate dall’argilla.
Le buste (sfere d’argilla cave, di un diametro variabile dai 5 ai 10 cm), che dapprima contenevano i contrassegni, si appiattirono divenendo tavolette: grazie alla scrittura venne superato l’inadeguato sistema di contrassegni, ponendo fine alla corrispondenza univoca tramite l’introduzione di simboli ad hoc per rappresentare i numeri astratti.