Quando si parla di un cult, si intende parlare di un’opera, in questo caso cinematografica, che è diventata un’icona sociale, al di là del suo successo economico o sociale. Un film cult è qualcosa che fa parte dell’immaginario collettivo cui apparteniamo. Molto spesso, infatti, ci capita di conoscere qualcosa di questi film anche se in realtà non li abbiamo visti. In questo articolo voglio consigliarvi sette film cult di un periodo ben preciso: dagli anni ’90 ad oggi.
I film cult riguardano l’intera storia del cinema: Via col vento (1939), Casablanca (1942), Quarto Potere (1941), Colazione da Tiffany (1961), Il padrino (1972), Lo squalo (1975), sono soltanto alcuni dei titoli che ormai riconosciamo immediatamente, nonostante magari non siano mai stati visti, proprio perché fanno parte del bagaglio culturale della società cui apparteniamo e in un modo o nell’altro si arriva a conoscerne qualcosa.
Soprattutto negli ultimi anni, possiamo notare una certa correlazione tra la figura del regista nell’immaginario sociale ed i film cult, cosicché molti dei film, ad esempio, di un regista come Tarantino, vengono considerati film cult. Ma lo stesso ragionamento lo potremmo fare con Ridley Scott, David Fincher o, ultimamente, con Christopher Nolan. Forse adesso dovremmo parlare di registi di culto, piuttosto che di film di culto. Ci ritorneremo in futuro.
IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI (1991)
The Silence of the Lambs è un film di Jonathan Demme con protagonisti Jodie Foster e Anthony Hopkins.
Trama: uno psicopatico assassino va a caccia di giovani donne che aggredisce e poi scuoia. Una giovane recluta dell’FBI (Jodie Foster) viene incaricata di risolvere il caso, facendosi aiutare da Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), folle psichiatra antropofago che da anni è rinchiuso in un manicomio criminale di massima sicurezza.
Il film è uno dei migliori thriller della storia del cinema, in grado di scombussolare il pubblico come poche opere sanno fare. Sono due i temi preponderanti del film: la paura e la metamorfosi.

LE IENE (1992)
Reservoir Dogs è il primo film di Quentin Tarantino. Il cast è di tutto rispetto: Chris Penn, Harvey Keitel, Michael Madsen, Lawrance Tierney, Steve Buscemi e Tim Roth.
Trama: dopo aver passato del tempo al bar facendo discorsi quasi surreali, i membri di una banda si ritrovano a fuggire disordinatamente per una rapina andata male. Ma c’è un altro problema: il dubbio che all’interno del gruppo si sia infiltrato un’agente della polizia.
Si tratta sicuramente di una delle opere più viste e apprezzate del regista americano. Il suo stile ed i suoi dialoghi inconfondibili fanno sì che rientri sempre in qualsiasi lista che tratti film di culto.

SEVEN (1995)
Seven è un film di David Fincher, interpretato da Brad Pitt, Morgan Freeman, Gwyneth Paltrow e Kevin Spacey.
Trama: Un anziano ed esperto detective (Morgan Freeman) viene affiancato da un altro giovane ed impulsivo collega (Brad Pitt) per un’ultima indagine che riguarda un serial killer ossessionato dai sette peccati capitali.
Il film possiede uno dei finali più devastanti ma allo stesso modo, caratteristici, del cinema. Inoltre, con questo film, Fincher, comincia a caratterizzarsi molto di più come regista d’autore, delineando uno stile tutto suo.

MATRIX (1999)
The Matrix è un film diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski, con interpreti del calibro di Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss e Hugo Weaving.
Trama: Neo (Keanu Reeves) è un giovane informatico che di notte si trasforma in un abilissimo hacker. Scopre, grazie ad un altro hacker, Morpheus (Laurence Fishburne), l’esistenza di un mondo virtuale chiamato Matrix che sostituisce la vera realtà in cui gli uomini vivono.
Un film di cui si potrebbe parlare per ore, filosoficamente e tecnicamente. È un film singolare, un apripista per tantissime cose: è la prima opera a presentare il famoso effetto speciale «Bullet Time» ad esempio.
Ha avuto un impatto culturale incredibile e forse proprio per questo, possiamo considerarlo il punto di svolta della fantascienza moderna.

FIGHT CLUB (1999)
Fight Club è un altro film di David Fincher con protagonisti Brad Pitt e Edward Norton.
Trama: Un assicuratore frustato (Edward Norton), insieme ad un nuovo amico, Tyler Durden (Brad Pitt), crea un giro di combattimenti clandestini. Ben presto, però, queste serate nate per gioco assumeranno connotati rivoluzionari con lo scopo di far crollare l’economia mondiale.
Un film che viene citato in continuazione, capace di entrare con forza nell’immaginario collettivo, soprattutto dei giovani o degli appassionati di cinema. Un film quasi sovversivo, con il quale David Fincher conferma il suo stile narrativo davvero unico.
Se il finale di Seven è uno dei più caratteristici della storia del cinema, in Fight Club, Fincher decide di fare ancora di più.

DONNIE DARKO (2001)
Donnie Darko è il film d’esordio di Richard Kelly. Interpretato da Jake Gyllenhaal, Drew Barrymore e Jena Malone.
Trama: Di notte, un motore di un aereo precipita sulla casa della famiglia Darko, precisamente all’interno della stanza di Donnie (Jake Gyllenhaal). Quest’ultimo tuttavia non si trova nella stanza poiché, da sonnambulo, segue un bizzarro uomo vestito da coniglio. Al suo risveglio, sul braccio troverà una misteriosa scritta che annuncia che alla fine del mondo mancano 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi.
Un film che mette in risalto tantissime problematiche sociali: l’interpretazione delle emozioni; la follia; i valori delle persone e i valori della collettività. Possiede uno tra i finali più confusi e affascinanti di sempre.

NON È UN PAESE PER VECCHI (2007)
No Country for Old Men è un film dei fratelli Joel ed Ethan Coen, interpretato da Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin e Woody Harrelson.
Trama: un saldatore del Texas (Josh Brolin), durante una battuta di caccia, trova e si impossessa di due milioni di dollari di un gruppo di spacciatori morti a causa di uno scontro a fuoco finito male. L’uomo però diventa subito preda di feroci criminali. Inoltre, anche lo sceriffo (Tommy Lee Jones) sta indagando sul caso.
La violenza e l’avidità dilagano nel film dei fratelli Coen. Il personaggio interpretato da Javier Bardem è sicuramente il più caratteristico, con quello stile ordinato e quell’arma così particolare. Sicuramente un film cult da recuperare.
