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Apicio e il primo ricettario della Storia

Marco Gavio Apicio costituisce la principale fonte sulle usanze gastronomiche dell’antichità, in particolare della cucina romana. Egli non era solo un cuoco ma anche uno scrittore: è conosciuto come l’autore del De Re Coquinaria.

Visse a cavallo dell’anno zero e viene descritto dalle fonti come una personalità godereccia e viziosa. Delle origini familiari del gastronomo romano non abbiamo notizie certe: ebbe certamente degli omonimi, non tanto per legami familiari quanto per soprannome, in assonanza per l’amore dello sfarzo.

Di Apicio conosciamo solo alcuni aneddoti, non sempre degni della sua fama: pare che fosse avvezzo a pratiche sessuali molto disinibite. Altri aneddoti lo legano alla famiglia imperiale: Plinio il Vecchio narra che fu proprio Apicio a convincere Druso a non mangiare delle cymae, considerate dal gastronomo un cibo troppo umile.

Della sua morte sappiamo che morì suicida quando prese coscienza che la sua condizione economica non gli avrebbe permesso di mantenere il tenore di vita sfarzoso a cui si era abituato.

La sua opera, il De Re Coquinaria, si presenta così strutturata:

  • Libro I: I segreti dello chef, o Epimeles;
  • Libro II: Le carni tritate, o Sarcoptes;
  • Libro III: I segreti dell’ortolano, o Cepuros;
  • Libro IV: La raccolta gastronomica, o Pandecter;
  • Libro V: I legumi, o Ospreon;
  • Libro VI: I volatili, o Tropetes;
  • Libro VII: I piatti più prelibati, o Politeles;
  • Libro VIII: I quadrupedi, o Tetrapus;
  • Libro IX: Il mare, o Thalassa;
  • Libro X: Il pescatore, o Alieus.

Bibliografia

🏺 Apicio – De Re Coquinaria
📖 Antica Cucina Romana – Federica Introna – Rusconi Libri – 2018

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a cura di

Martina Tapinassi

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